I bilanci di Coca Cola spiegano le nuove tendenze dei consumi?

Data:

I bilanci di Coca Cola spiegano le nuove tendenze dei consumi?
 
Febbraio 2017 – La notizia è questa: Coca Cola ha chiuso i bilanci del 2016 in ribasso. Il 4° trimestre 2016 l’utile netto è passato da 1,24 mld di $ a 550 mio di $, un calo del 50%. Gli stessi ricavi hanno perso il 5,9% e sono passati a 9,41 mld di $. WallStreet scommette al ribasso di un ulteriore 1-4% dell’azione Coca Cola nel 2017. Nel 2016 l’a zione ha spuntato ancora 1,91$.
 
A chi interessa questa storia, oltre agli analisti, ai giornalisti specializzati? RetailWatch crede sia un segnale di inversione di tendenza dei comportamenti globali di consumo che oggi incide su Coca Cola, ma interessa direttamente e non, molte categorie del largo consumo: caramelle, biscotti, cioccolato, creme spalmabili. Nutella, negli anni scorsi, ha dovuto pagare in Usa qualche mld di $ perché non fa bene alla salute. È buona, è fuor di dubbio, ma non fa bene, così ha dichiarato un giudice rispondendo a una class action, partita da una mamma. Il problema è lo zucchero contenuto nel vasetto? È di qualità, ci mancherebbe altro, ma è pur sempre zucchero.
 
I lineari della GDO sono pieni di prodotti con alto contenuto di zucchero. La notizia di Coca Cola in primis, ma anche di Nutella dovrebbe interessare tutta la comunità del retail. Non è tanto un problema di questo o quel produttore, di questo o quel brand. È un problema di evoluzione dei comportamenti di consumo: il consumatore si sta allontanando dai prodotti con alto tenore di zucchero. I lineari della GDO cosa fanno? Nulla, stanno a guardare, ovviamente, perché i listing fee non si occupano di zuccheri e di salute, si occupano di cm del lineare e quindi di comunicazione e di euro.
 
Non abbiamo nulla contro i brand citati, ma siamo di fronte a una reale inversione di tendenza dei consumi che sembra non interessare più di tanto ai lineari di vendita della GDO.
 
Ma il consumatore non è al centro dei processi sia dell’IDM sia della GDO?

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Sei umano? *

Condividi:

Popolari

Articoli simili

Mondelēz porta Aldi in tribunale con accuse di concorrenza sleale

La guerra dei biscotti si combatte a colpi di confezioni. Mondelēz International, colosso del settore dolciario e detentore di marchi iconici come Oreo, Chips Ahoy!, Ritz e Nutter Butter, ha intentato una causa federale contro Aldi. L'accusa è di aver copiato in modo deliberato e sistematico il packaging dei propri prodotti, per confondere i consumatori e trarne vantaggio commerciale. Capiamo meglio la portata della questione, anche alla luce di casi precedenti.

L’MDD Unes centra l’obiettivo?

Abbiamo parlato di come Il Viaggiator Goloso possa rischiare di non stare al passo con i tempi che cambiano. La linea mainstream di Unes, invece, continua ad avere una mission chiara e funzionale agli obiettivi dell'impresa. Visitiamo uno store dell'insegna per commentare gli sviluppi del marchio u!

Il CEO di Sainsbury’s ammette: “Eravamo troppo cari”. Com’è cambiata la strategia del colosso britannico.

Sainsbury's per crescere ha fatto marcia indietro, riportando il suo focus sul core business, ovvero il cibo. Da qui nascono tutte le iniziative utili per abbattere i prezzi, incrementare l'offerta di prodotti e rimodernare una grossa fetta della rete vendita.

MDD Wars, simil Pan di Stelle: Tigros vs Esselunga

La recente faida che ha visto Barilla (Mulino Bianco) protagonista in difesa dei propri biscotti iconici ha dato il via a un confronto sulle imitazioni. Abbiamo scelto due simil Pan di Stelle MDD per paragonarne ingredienti, azienda produttrice, caratteristiche e sapore. I prodotti Esselunga e Tigros sono stati infine necessariamente rapportati ai biscotti Barilla originali. In fondo, la nostra pagella.