I tuoi negozi perdono vendite? Ci pensa ChatGPT.

Data:

L’IA non rappresenta un concetto astratto ma uno strumento facilmente accessibile che offre soluzioni immediate per migliorare le performance dei negozi. Scopriamo come, interpellando ChatGPT.

Molto è stato detto sull’impatto che l’intelligenza artificiale sta avendo e potrà ancora avere sul mondo retail. Anche noi di RetailWatch, in un articolo di settembre 2024 ne avevamo parlato, analizzandone i possibili sviluppi per quanto riguarda acquisti, logistica, vendite e non solo.

Spesso però all’IA si guarda con timore perché, come accade frequentemente, la tecnologia spaventa per la propria capacità di sparigliare le carte, modificando scenari che siamo abituati a dare per certi.

Nell’articolo di oggi vogliamo utilizzare l’intelligenza artificiale e, nello specifico, ChatGPT, come strumento utile e di supporto alla vita di store, mettendoci nei panni di un responsabile di supermercato.

Come vediamo dall’immagine qui sopra, chiedendo al software: “Come faccio ad aumentare le vendite di frutta e verdura?” si ha accesso ad una decina di possibili soluzioni.

Su questo punto è opportuno fare una nota. Quando ci si interfaccia con ChatGPT bisogna essere specifici, chiarendo che ruolo si ricopre e, soprattutto, cosa si intende fare esattamente. Ciò per dare il giusto contesto alle richieste. In questo caso abbiamo detto di essere “responsabili di supermercato” e di avere intenzione di “aumentare le vendite di frutta e verdura”.

Prendendo come spunto il consiglio dell’IA, abbiamo chiesto a ChatGPT di produrre una ricetta da consigliare ai nostri clienti ed il software ha prodotto come risposta la combinazione “verdure grigliate con salsa allo yogurt” qui sopra.

Abbiamo poi chiesto al software di darci dei consigli di cross selling, ovvero di indicarci quali articoli accostare al burro di arachidi per essere sicuri di massimizzare le vendite di tale referenza. Potete leggere le risposte nell’immagine qui sopra.

Infine, come ultima richiesta, abbiamo formulato la seguente domanda: “Mi potresti consigliare il testo di un cartello da mettere su un piccolo stand dove vendiamo prodotti proteici?“. La risposta la si trova qui sotto.

Come si può usare l’IA in negozio?

Certamente l’intelligenza artificiale può rappresentare un ottimo volano per suggerire idee commerciali interessanti e soluzioni a problematiche di tutti i giorni come, ad esempio, cosa scrivere su un cartello temporaneo, quali ricette proporre in abbinata a qualche prodotto o ancora come spingere le vendite di determinati articoli, accostandoli ad altri in qualche modo correlati.

Altrettanto sicuramente, alcuni suggerimenti che il software produrrà potranno risultare banali oppure poco accurati per la realtà specifica in cui si opera. Ad ogni modo, l’affinarsi di tali processi informatici è costante e, quindi, possiamo ipotizzare che, prima o poi, si arriverà a coprire questi gap di performance.

Si tratta di uno strumento che, se usato a servizio del negozio, può costituire un valido partner nelle operatività utili per incrementare le vendite in modo efficace.

Tra l’altro, parliamo anche di un volano formativo eccezionale che, in pochi secondi, è in grado di offrire una sintesi facilmente comprensibile di un vasto numero di nozioni.

D’altro canto l’IA rappresenta proprio questo: un elaboratore in grado di sintetizzare moli cospicue di dati.

Sarebbe utile che sedi e punti vendita lavorassero a stretto contatto per comprendere appieno il funzionamento dell’IA e l’apporto che tale tool informatico può assicurare per migliorare la redditività del business dei supermercati.

In RetailWatch continueremo a monitorare lo sviluppo dell’IA associato al retail per commentarlo ed analizzarne i risultati.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Sei umano? *

Condividi:

Popolari

Articoli simili

MDD Wars, simil Pan di Stelle: Tigros vs Esselunga

La recente faida che ha visto Barilla (Mulino Bianco) protagonista in difesa dei propri biscotti iconici ha dato il via a un confronto sulle imitazioni. Abbiamo scelto due simil Pan di Stelle MDD per paragonarne ingredienti, azienda produttrice, caratteristiche e sapore. I prodotti Esselunga e Tigros sono stati infine necessariamente rapportati ai biscotti Barilla originali. In fondo, la nostra pagella.

Erbert: la startup del food sano, tra nuove strategie digitali e servizi per le aziende

Erbert, startup milanese fondata nel 2020 da Enrico Capoferri, ha intrapreso un percorso di crescita e trasformazione nel settore food retail, focalizzandosi su alimentazione sana, sostenibilità e innovazione.

Il Viaggiator Goloso è inciampato?Tutti i difetti di un brand onnipresente.

Il Viaggiator Goloso non è un brand molto comparabile con quelli up market di insegne come Coop e Conad per via della strategia con la quale è stato utilizzato fino ad ora. In futuro, però, rischia di perdere la propria identità, falcidiato dai tempi che cambiano.

Conoscere Costco, il gigante americano alla conquista dell’Europa

Costco non è un retailer come gli altri sotto tanti punti di vista. Analizziamo, nel dettaglio, la catena a stelle e strisce da 249.6 miliardi di vendite che ha aperto nel Vecchio Continente, dal Regno Unito alla Spagna.