Perché il retail entra nelle start up: il caso Finiper-Deloitte

Data:

Maggio 2019. Questa che descriviamo è una iniziativa di sistema, coordinata da Deloitte Officine Innovazione, in partnership con Amadori, Cereal Docks e Finiper e player dell’ecosistema dell’innovazione come Innogest, Digital Magics, Italian Angels for Growth, Seeds&Chips e Federalimentare Giovani.

Il programma è stato lanciato un anno fa con l’obiettivo di realizzare progetti concreti per reinventare i settori del Food, Agrifood e Retail.

Il processo

– Candidature

tra maggio e agosto 2018, il roadshow globale di FoodTech Accelerator ha toccato 12 paesi e 24 eventi di settore: da Tel Aviv a New York, da Hong Kong a Parigi e Dublino il team del Foodtech Accelerator ha incontrato oltre 150 player dell’ecosistema e più di 270 startup.

Sono ben 300 le startup che hanno fatto domanda di partecipazione al programma, con candidature provenienti da tutti e 5 i continenti (e 41 paesi).

– Selezione

Dopo 4 mesi di dura selezione, con un focus sul match tra startup interessanti e corporate partner, il 22 gennaio sono state svelate le 7 startup finaliste:

  • FeatFood. Italiana, è un operatore integrato multichannel che produce, vende e distribuisce cibi salutari e bilanciati, pensati soprattutto per una dieta a sostegno di una vita sportiva.
  • Inspecto. Israeliana, ha sviluppato uno scanner portatile per l’analisi della contaminazione nella materia prima vegetale da parte di eventuali sostanze nocive. I dati scansionati sono archiviati sul cloud e protetti da un sistema strutturato su un protocollo blockchain.
  • FedoOh. Italiana, produce e vende cibi pronti human grade per cani, utilizzando materie prime di qualità e bilanciando ingredienti e proprietà nutritive grazie a un algoritmo proprietario.
  • Planetarians. Statunitense, ha messo a punto il processo e la composizione di un nuovo prodotto innovativo. Si tratta di una farina ricca di proteine e poco costosa ricavata dai semi di girasole già utilizzati per la produzione.
  • Rise. Statunitense, produce una farina organica pensata per le preparazioni dell’industria dolciaria. Nutriente e poco costosa, questa farina viene prodotta riciclando le rimanenze di orzo dei birrifici.
  • ReOlì. Italiana, produce una crema a base di olio extravergine d’oliva da utilizzare al posto del burro o della margarina. Il prodotto è ottenuto attraverso un processo innovativo brevettato, che permette la solidificazione dell’olio.
  • Wasteless. Israeliana, utilizza un algoritmo di intelligenza artificiale scalabile offrendo una soluzione di dynamic pricing per i supermercati, basata sulla data di scadenza dei prodotti grazie al monitoraggio real-time della merce venduta.

– Accelerazione

Durante le 15 settimane del programma, corporate e startup hanno lavorato insieme al fine di portare innovazione all’interno delle aziende e sviluppare nuovi business.

Cosa dicono alcuni protagonisti

RetailWatch ha voluto intervistare tre protagonisti-startup per capire le difficoltà che hanno superato per imporre i loro progetti e entrare sui lineari di vendita.

Ricordiamo che anche Esselunga è entrata nel sistema delle startup con Plug&Play insieme a Lavazza, Tetra Pack e Unicredit. E alla fine del mese Gruppo Végé presenterà HackYourShoppingExperience, il primo hackathon italiano dedicato al futuro del retail! GruppoVege e PoliHub.

Musica da ascoltare per la lettura di questo articolo: Arcangelo Corelli, Concerto grosso in Re maggiore, op. 6, n° 1

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